Plaza Hotel Lucchesi: le chiavi della camera sull’Arno dell’amante di Lady Chatterly
Custodito tra la Biblioteca Nazionale, la Basilica di Santa Croce e le sponde dell’Arno, un luogo senza tempo, dal lusso discreto, accoglie gli ospiti tra scale ricamate, specchi dorati, vetri di Murano e camere con vista, che hanno ispirato artisti, celebrità e Re; nelle quali ancora si respira magia.
Se solo gli alberghi potessero parlare, racconterebbero dei vizi segreti di giovani aristocratici, delle stravaganze di attori, registi e musicisti, degli amanti in fuga in cerca di luoghi discreti nei quali consumare baci e sospiri, di pittrici innamorate della città e di scrittori in cerca di una camera con vista sulla meraviglia, per ricercare ispirazione, per trovare parole immortali che consacrino romanzi alla storia.
Il Plaza Hotel Lucchesi ha visto tutto questo, e oggi restituisce agli ospiti l’impeccabilità di un Hotel di Lusso, armoniosamente fusa con la magia e l’energia che permea l’atmosfera, come se si entrasse in un luogo sospeso nel tempo.
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse parlare, lo farebbe attraverso le sue scale ricamate, gli specchi d’oro, le vecchie chiavi che i Concierge custodiscono con cura, lo spettacolare tetto con vista su Firenze, i suoi vetri di Murano e i suoi stucchi nascosti.
Plaza Hotel Lucchesi, Lungarno della Zecca, Firenze
Proprio di fianco a Piazza Santa Croce, una volta centro del quartiere e della vita sociale e dove oggi riposano le spoglie mortali di Machiavelli, Alfieri, Foscolo, Galileo, Michelangelo, Rossini, Leon Battista Alberti; proprio al lato della celebre Biblioteca Nazionale; proprio di fronte al Lungarno della Zecca, che accompagna gli ospiti che scelgono di costeggiarlo a piedi dopo una visita a Ponte Vecchio, si aprono i due ingressi discreti e raffinati del Plaza Hotel Lucchesi, dalla forma di uno scrigno che contiene preziosi segreti.
Plaza Hotel Lucchesi: tra specchi di Murano e antiche battaglie incise su lastre d’oro
Ad accogliere gli ospiti, le due scalinate d’ingresso perfettamente conservate.
Superata la prima, si viene accolti da specchi di antico artigianato veneziano, che dagli anni 50 riflettono ombre di baci rubati di amanti in fuga, e l’enorme rappresentazione di un’antica battaglia, incisa su un unico foglio d’oro; il tutto illuminato dai diversi colori del lampadario di arte veneziana che avvolge, in un’atmosfera intima e senza tempo, il bar disegnato riprendendo l’ovale originale presente sul soffitto.
Plaza Hotel Lucchesi: chiavi e segreti del Concierge
Se si sceglie di salire dalla seconda scalinata, ci si trova di fronte al regno del Concierge, che si prende cura di necessità, desideri e stravaganze degli ospiti.
Le chiavi incrociate, che dominano l’ingresso, raccontano dell’Associazione Professionale mondiale di Concierge, che vanta sezioni nazionali in 45 paesi e opera in 80 paesi in tutto il mondo.
Fondata sul motto “in service through friendship”, è una garanzia di eccellenza nei servizi e di fiducia promessa agli ospiti, tanto che molti di loro scelgono dove soggiornare anche tenendo conto di quale Concierge li coccolerà.
Dal 1986, il Plaza Hotel Lucchesi tiene ben stretto il suo Concierge, già presidente dell’Associazione Nazionale Concierge per tanti anni.
“Un concierge non dice mai di no, salvo arrivare all’impossibile“.
“Se non fai bene il tuo lavoro nel tempo e non costruisci relazioni, allora non lo puoi fare”.
Concierge del Plaza Hotel Lucchesi
“Andare in un paese che non si conosce e trovare qualcuno che si occupa di me, mi fa piacere.”
“Io scelgo il mio albergo anche dal concierge”.
Ospiti del Plaza Hotel Lucchesi
Plaza Hotel Lucchesi: la storia tra Templari e Re
Tra il Quattrocento e il Cinquecento, il Plaza Hotel Lucchesi non esisteva ancora; al suo posto sorgevano le mura della città, proprio di fianco all’Ospedale “del Ceppo”, dal nome del tronco d’albero a cavo, nel quale si ponevano piccoli doni ed elemosine per i poveri.
Secondo alcuni lo Spedale era magione dei Templari, antichissimo Ordine originariamente costituito con il compito di difendere i pellegrini dagli infedeli, e successivamente protagonisti di storie, leggende, e grandi opere storiche e letterarie.
Salendo le scale ne si può ancora respirare l’energia.
Nella seconda metà dell’Ottocento, nel flusso dei grandi cambiamenti urbanistici di Firenze, Demetrio ed Emilia Lucchesi fondano la “Pensione Lucchesi” che, nel 1890, arriva ad ospitare nientemeno che Umberto I, Re d’Italia, in visita con la sua famiglia in occasione di un spettacolo di fuochi artificiali.
La storia d’oro dell’Hotel prosegue tra ospiti illustri e cambi storici-sociali, fino al 1966, anno della tragica alluvione di Firenze.
Per gestire i danni creati da un Arno arrabbiato e incontenibile, si è dovuto vendere quello che era il terzo edificio facente parte del complesso del Plaza Hotel Lucchesi.
Oggi il Plaza Hotel Lucchesi è di proprietà di una famiglia veneziana. Nel 2013 ToFlorence Hotels Group lo ristruttura, con un lavoro meticoloso di valorizzazione e riscoperta dei suoi tesori nascosti e della sua antica aura.
Plaza Hotel Lucchesi: tesori ritrovati
“Se solo gli alberghi potessero parlare”, è il pensiero di Giancarlo Carniani, Direttore del Plaza Hotel Lucchesi, che dal 2013 ne ha curato la ristrutturazione e ne ha amato la storia.
Con appassionata curiosità, ha trascorso 10 anni cercando di ricostruire la storia dell’Hotel, attraverso una meticolosa ricerca tra i mercatini di vecchie cartoline, dipinti e cimeli; e raccogliendo testimonianze che ne potessero sussurrare i segreti.
I suoi racconti appassionati narrano l’amore autentico per il suo lavoro e per il Plaza Hotel Lucchesi.
Attraverso le teche che ha scelto di creare, racconta la storie e l’energia di questo luogo dall’aura misteriosa, che ha ispirato artisti e viaggiatori.
Mary Rogers Williams: la pittrice impressionista che visse al Plaza Hotel Lucchesi
Un paio d’anni fa, un’ospite si presenta al Plaza Hotel Lucchesi, chiedendo di parlare con Giancarlo Carniani, il Direttore. Si tratta di una ricercatrice, che sta ricostruendo la storia di Mary Rogers Williams, pittrice impressionista di Boston, grande viaggiatrice solitaria e simbolo di donna indipendente ed emancipata di inizio Novecento.
Mary Rogers Williams soggiorna al Plaza Hotel Lucchesi, si innamora dell’atmosfera di Firenze e della Toscana e la racconta nelle numerose lettere inviate alla sorella, utilizzando proprio la carta da lettera dell’Hotel.
Troviamo così disegni della camera, dettagli delle persiane, aneddoti, e sensazioni che contribuiscono a ricostruire la memoria storica di un luogo che ha sussurrato alle anime sensibili.
Mary Rogers Williams muore proprio a Firenze nel 1907, durante un’escursione a Fiesole. Oggi è sepolta al Cimitero di Santa Lucia al Galluzzo, di fianco ad Oriana Fallaci.
“Lei vuole rimanere a Firenze”, è quello che dice la sorella, inviando i soldi necessari per la sepoltura.
“I miei occhi brillano”, è quello che il Direttore racconta di sentire ogni volta che una storia speciale del Plaza Hotel Lucchesi viene alla luce.
L’amante di Lady Chatterly: la storia vera del romanzo più scandaloso del Novecento Vittoriano
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse parlare, racconterebbe di come David Herbert Lawrence abbia trovato l’ispirazione per scrivere quello che è stato il libro più scandaloso della letteratura inglese del Novecento, che ha sconvolto la morale vittoriana degli anni trenta al punto di essere censurato, a causa delle descrizioni esplicite delle scene di sesso e della celebrazione del piacere femminile.
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse parlare, racconterebbe di come lo scrittore abbia scelto di posizionare il suo tavolo di fronte alla finestra della sua camera con vista sull’Arno, per trovare la giusta ispirazione per descrivere, in uno dei romanzi più celebri della letteratura anglosassone, i pensieri della sua 27enne Lady Chatterly – eroina ribelle e rivoluzionaria, suo malgrado – che si concede il lusso di rompere gli schemi in nome della ricerca del piacere femminile e dell’amore.
27 anni è un’età di passaggio simbolica nella storia della musica e della letteratura, così intensa per tanti artisti in cerca di un significato, da dar vita al purtroppo celebre Club dei 27; Dostoevskij stesso aveva, un secolo prima, scelto di dare la stessa età al suo protagonista di “Le notti bianche”.
David Herbert Lawrence non ha 27 anni quando soggiorna al Plaza Hotel Lucchesi; ne ha 45 ed è al termine della sua vita, e sceglie proprio il Plaza Hotel Lucchesi per comporre le sue ultime sinfonie letterarie.
Si dice che, per gli incontri segreti tra Lady Chatterly e il guardacaccia Mellors, David Herbert Lawrence si sia ispirato alla compagna Frieda, non solo raccontandone i tradimenti, ma addirittura descrivendo amplessi e sospiri che lui stesso aveva diretto e incentivato, proprio per creare il materiale per la propria opera immortale.
Quando l’arte racconta la vita e la vita diventa un’opera d’arte.
Di come la pioggia lo abbia certamente affascinato nel creare le sue atmosfere, David Herbert Lawrence scriveva nelle lettere ad alcuni amici dal Plaza Hotel Lucchesi.
‘Giovanezza! Giovanezza!’ in Piazza della Signoria. Ma ovviamente piove – a Firenze piove sempre”.
Lettera di David Herbert Lawrence dal Plaza Hotel Lucchesi.
“Una gelida mattina di febbraio con un debole sole Clifford e Connie fecero una passeggiata fino al bosco attraversando il parco. La nebbia, opalescente di gelo e di fumo, si muoveva verso il vicino orizzonte e in cima si intravede un po’ di cielo celeste (…). Un vialetto, come un bel nastro rosa, attraversava il parco fino all’ingresso del bosco.
“Voglio che questo bosco sia perfetto.. intatto. Nessuno lo deve violare”. Disse Clifford. Il luogo possedeva ancora un indubbio pathos. Il bosco aveva ancora quel che di misterioso della vecchia, selvaggia Inghilterra
(…) Il bosco non aveva dimenticato; ne portava ancora la memoria.”
L’amante di Lady Chatterly, David Herbert Lawrence, 1928.
David Herbert Lawrence ha scritto le parole del suo romanzo più celebre da una stanza del Plaza Hotel Lucchesi, e viene naturale chiedersi se non stesse passeggiando nel vialetto del bosco di Villa Bardini, proprio dall’altro lato dell’Arno, avvolto dalla:
“Atmosfera fumosa e nebbiosa. E la nebbia sembrava avanzare, strisciando”.
L’amante di Lady Chatterly, David Herbert Lawrence, 1928.
Chissà cosa David Herbert Lawrence può aver chiesto al Concierge del Plaza Hotel Lucchesi..
Plaza Hotel Lucchesi: il lampadario di vetro che illumina le notti sull’Arno
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse parlare, oggi racconterebbe di una viaggiatrice solitaria che, dopo un cocktail profumato – proposto insieme ad un code per ascoltare la musica di accompagnamento suggerita mentre lo si sorseggia – scelga di cenare al Ground, il ristorante dell’Hotel, guidato dello Chef Daniele Lambruschi.
Assaporando gli aromi ricercati e sapientemente mischiati dallo Chef, la viaggiatrice sceglie poi di salire le scale facendo scivolare la mano sull’antico corrimano, alzando gli occhi verso ricami bianchi e sculture dorate; felice di godersi un’ultima occhiata ad un Arno potente ma silenzioso, assaporando la meraviglia della sua stessa compagnia, coccolata dagli esperti dell’ospitalità.
“Attese con calma il momento in cui sarebbe potuta salire in camera per dar sfogo ai suoi pensieri”.
L’amante di Lady Chatterly, David Herbert Lawrence, 1928.
“Tutto era fermo e la luna ormai tramontata. Poteva sentire, però, i rumori della notte”.
L’amante di Lady Chatterly, David Herbert Lawrence, 1928.
Svegliarsi al Plaza Hotel Lucchesi
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse parlare, racconterebbe di letti disfatti, illuminati dai primi raggi del mattino che si riflettono sull’Arno, di finestre panoramiche e balconi dai quali si può osservare senza essere visti.
Plaza Hotel Lucchesi: il rooftop l’Empireo con vista su Firenze
Se il Plaza Hotel Lucchesi potesse parlare, saluterebbe gli ospiti dal suo tetto spettacolare, con vista a 360° su Firenze: l’Empireo.
Inaugurato nel 2014, l’Empireo regala la suggestione di essere sul ponte di una nave, appena arrivata in centro a Firenze e attraccata proprio di fianco alla Biblioteca Nazionale e alla Basilica di Santa Croce.
Tra cocktail e serate accompagnate da un pianoforte suonato al tramonto, al centro della piscina, l’Empireo offre la vista più bella di Firenze sui celebri fuochi d’artificio del 24 giugno, gli stessi ammirati da Re Umberto I durante il suo soggiorno.
Il Plaza Hotel Lucchesi può parlare.
Lo fa attraverso l’aura creata dai viaggiatori che lo hanno scelto e dagli artisti che lo hanno sentito; da chi l’ha vissuto e lo vive, assaporandone l’identità, per poi raccontarla.
Plaza Hotel Lucchesi di Firenze,
parte del ToFlorence Hotels group,
è lieto di offrirle questa copia
del lavoro più famoso di uno dei suoi
ospiti illustri; D.H. Lawrence,
che soggiorno in hotel
dal 21 Aprile al 6 Maggio 1926
“L’amante di Lady Chatterly” fu pubblicato per la prima volta proprio a Firenze nel 1928, e fu subito proibito per oscenità, e messo al bando in tutta Europa. Solo nel 1960 ci fu la pubblicazione integrale.
“E giacquero entrambi lì, perduti, senza sapere nulla l’uno dell’altra.“
L’amante di Lady Chatterly, David Herbert Lawrence, 1928.
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