Abiti Couture: arte, tradizione, eccellenza.
PASSIONE, ELEGANZA.
Uno dei momenti più importanti della vita di Vittoria Bonini, è stato trovare il suo Atelier. A pochi passi dal centro di una Bologna tanto legata alla tradizione, quanto all’innovazione, Vittoria ha costruito qui il suo mondo creativo. Si respira arte, entrando. Le grandi finestre inondano lo spazio di luce. Libri di Haute Couture, statue di ispirazione classica, soffici poltrone che circondano la passerella davanti al grande specchio, eleganti, bianchi manichini, preziosi lampadari e un tavolo di vetro, costruito sull’antico supporto di una macchina da cucire, fanno da cornice a quello che rende davvero magica l’atmosfera: gli abiti.
Tessuti preziosi non possono non stimolare il nostro tatto: l’istinto è di accarezzarli, passare le mani sulle stoffe, ruvide dei ricami, rigorosamente realizzati a mano, soffici dello chiffon.
La luce ti fa sentire caldo e al sicuro, insieme al sorriso di Vittoria, che accoglie le sue ospiti come fossero regine, uniche e preziose. Le consiglia, le segue passo dopo passo in un momento delicato e meraviglioso, che merita sensibilità, gusto, attenzione ai dettagli, e puro, incondizionato amore per quello che si fa.
La passione di Vittoria per il suo lavoro è antica. Risale a quando un fazzoletto lasciato in giro dalla nonna, si trasformava in un abito per una bambola. Da quando una delle gioie più grandi era il momento in cui la sua mamma tornava a casa con sacchi pieni di avanzi di stoffa, con i quali poteva sperimentare volumi e materiali.
Per Vittoria era il modo preferito di impiegare il tempo. E, dopo tanti anni, lo è ancora.
Vittoria non può fare a meno della sensazione di creare qualcosa con le sue mani, sul corpo di qualcuno. Ed è proprio questa la Couture: un abito che nasce da uno schizzo, e viene creato con manualità e creatività direttamente sul manichino, con drappeggi e accorgimenti che lo rendono un’opera d’arte unica e preziosa.
“Non ho mai visto mia mamma così felice, come da quando ha scelto il tuo abito”, racconta il figlio ventenne di una futura sposa.
PRECISIONE.
Il dietro le quinte dell’Atelier è un ordinato, caos creativo. Tra schizzi appesi ai buri bianchi, decine di metri di stoffe e rotoli di morbidi tessuti, macchine da cucire, il cui suono ricorda mondi antichi, ferri da stiro in ferro, che creano una piccole nuvole di vapore nell’aria, prendono forma gli abiti.
CREATIVITA’.
ARTE.
Ma è solo quando vengono indossati, che gli abiti prendono vita, e diventano bellissimi. L’emozione di Vittoria per questi momenti, è la stessa anche, e soprattutto, dopo tanti anni, ed è ciò che la riempie di significato e la circonda di bellezza.
ISPIRAZIONE. SOGNO.
L’ispirazione di Vittoria arriva dalla musica classica e dal cinema degli anni ’50.
I vecchi film la faceva sognare, ancora ragazzina, davanti allo schermo, ammirando donne stupende, con abiti meravigliosi, dalle scollature eleganti e i volumi principeschi. Quello che le dava gioia, al di là del volerli provare, era proprio il volerli realizzare, per fare sentire ogni persona che li avrebbe indossati, la regina del proprio mondo.
“E’ qualcosa che fa parte di me, la mia passione e la mia vita sono un tutt’uno, non potrei separarli”.
RICERCATEZZA. MANUALITA’.
La crescita sta nel ricercare la diversità, trovarla anche solo in un dettaglio, per realizzare abiti sempre in evoluzione. Alcuni modelli si evolvono nel tempo, influenzati dalla musica che si ascolta, dalle immagini che si guardano, dall’esperienze che si vivono.
“Prima disegnavo di più. Ora parto con un’idea e l’abito nasce sul manichino. Non può essere diversamente. Non sento la fatica: è bello e dà soddisfazione”.
“Realizzare abiti da sposa, è il modo più bello di realizzare Couture”.
Ciascun dettagli contribuisce a dare identità.
Gli abiti di Vittoria Bonini sono ideati e realizzati in Italia. L’ispirazione di Vittoria arriva da diverse forme d’arte italiane, per questo motivo ha scelto di raccontare le sue collezioni in contesti storici e luoghi di pregio della nostra cultura.
Gli scatti della sua ultima collezione, sono stati ospitati dalla suggestiva Reggia della Venaria Reale di Torino, una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO, iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997.
Si ringrazia:
Roberta e Cecilia, sarte e vestiariste.
Shelly ed Eleonora, i volti di questi scatti.
Rossano, per trucco e acconciature.
Gustavo e Luca Vittorio, per il supporto tecnico e creativo sul set.
La giornata di pioggia torinese, che ci ha regalato questa luce fiabesca, onirica e surreale.
Tutti coloro che, lontani e vicini, hanno reso possibile questo sogno.
Si ringrazia La Venaria Reale di Torino – Consorzio di Valorizzazione Culturale
Fotografie e Testi di Manuela Masciadri
www.manuelamasciadri.it